giovedì 16 settembre 2010

Vediamo di cominciare...

"A un amico sappiamo di poter chiedere aiuto; speriamo di non doverlo fare troppo spesso, di non essergli mai di troppo peso, ma certo la sua presenza basta a infonderci grande sicurezza. Con un amico fa piacere passare il tempo: anche le esperienze più banali diventano significative se vissute insieme, anche nelle prove più difficili è un sollievo averlo accanto. Ma forse l'aspetto più straordinario e più utile di questa relazione è che un amico non è mai assente; conosciamo le sue passioni e le sue ragioni, e anche se è fisicamente lontano siamo in grado di parlargli, anche se non ha mai affrontato l'argomento che ci interessa siamo in grado di immaginare che cosa ne direbbe. Chi ha amici, dunque, non è mai solo. Quando è in difficoltà, potrà chiamarli se sono a portata di mano; ma se non lo sono potrà evocare il loro punto di vista e servirsene per trovare una strada.

Ho sempre avuto buoni amici; con alcuni ci vediamo ormai da decenni. Ma molti dei miei amici migliori, e di più lunga durata, non li ho visti mai di persona. Se li avessi visti, forse quel che vedevo mi sarebbe piaciuto o forse no; il problema comunque non si è mai posto, perchè li ho conosciuti soltanto attraverso quel che hanno scritto. Siccome c'era molto di loro in quel che hanno scritto, e siccome ci ho dedicato molto tempo, penso di conoscerli bene. La lettura sarà anche un modo indiretto di comunicare, ma questo vuol dire solo che è più onestamente indiretto di altri: crediamo forse di conoscere meglio una persona perchè ce l'abbiamo davanti? anche se non sappiamo che cosa le passa per la testa? Questi "amici letterari" mi sono stati preziosi. Non mi hanno mai aiutato a traslocare e non hanno mai passeggiato con me per Milano, non siamo mai entrati insieme in un bar o andati al cinema; ma quando si è trattato di decidere che cosa fare, in tanti piccoli e grandi episodi della mia vita, la loro voce si è fatta sentire e la conversazione mi ha chiarito le idee [...] se gli amici che vi presenterò vi sembreranno persone interessanti, magari vorrete conoscerli meglio, nell'unico modo in cui è possibile farlo: leggendoli. Se lo farete ne trarrete grande profitto, insieme ad un'unica dolorosa frustrazione: purtroppo loro non conosceranno mai voi. Da una parte ci saranno sempre solo parole; dall'altra sempre solo ammirazione e gratitudine"

Ermanno Bencivenga, Platone, amico mio. I filosofi rispondono alle grandi domande della nostra vita.

Con questa scarna paginetta introduttiva ad un libro di Ermanno Bencivenga, dò il benvenuto ai miei studenti e alle mie studentesse sulle pagine di queste blog. E' un esperimento e, come tale, può essere coronato da successo oppure risolversi in un totale fallimento. Ma, come si dice in un film che ha segnato il mio amore per il cinema alla vostra età: "Lupo, se non si va non si vede" (da "Domani accadrà" di Daniele Luchetti). Quindi andiamo; comunque vada, credo che ne sia valsa la pena. Queste righe di Bencivegna sono dedicate soprattutto ai ragazzi e alla ragazze di terza liceo, che stanno per fare la conoscenza di un nutrito gruppo di filosofi e che, in questi primi giorni di scuola, già si domandano di che cosa discuteremo con questi strani "amici letterari". Gli altri in parte lo sanno, ma devono ancora attendersi piacevoli sorprese....

Benvenuti a tutti e a tutte. Buon viaggio.

8 commenti:

  1. A parer mio, avendo avuto amici con i cui ho condiviso esperienze di ogni tipo, posso dire che questi miei amici mi hanno sempre aiutato condividendo con me il loro punto di vista basandosi sulla mia vita, mentre tante volte cercavo una risposta dal punto di vista di una terza persona con un pensiero più obbiettivo e razionale. Questo pensiero, diverso dal pensiero comune o dal pensiero che possono avere gli amici, è di maggiore aiuto perchè prendendo, come dice Bencivenga, un filoso avrà di sicuro maggiori conoscenze e un pensiero totalmente diverso da quello che può avere anche un ragazzo di venti anni, perchè anche solo leggendo le loro opere troviamo risposte valide, che variano da persona a persona, che rispondono a tante delle domande che ci poniamo. Le loro risposte e i propri ragionamenti su un determinato argomento ci aiutano molto di più a riflettere e a ragionare anche di una semplice parola di un amico. Con ciò non voglio dire che gli amici non sono importanti ma possiamo dire che con i filosofi "andiamo sul sicuro" perchè sappiamo che non ci abbandoneranno mai. Il solo peccato è che non ci possiamo discutere su una determinata cosa o argomento, ma credo che anche solo leggendo ciò che hanno scritto possiamo già lì trovare tutto quello che cercavamo.

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  2. Mi piace questa tua fiducia nella filosofia. E' sicuramente un buon modo di cominciare...Non è vero che la filosofia "non serve a nulla", altrimenti non sarebbe qua a porci problemi da millenni. Ma non esageriamo. Avrai modo di vedere che, purtroppo, con i filosofi non "andiamo sul sicuro" e nelle loro opere non troviamo sempre "risposte valide"...magari!!! Avrai brutte soprese cara Marta...spesso i filosofi ci confondono le idee, piuttosto che chiarirle. Ma ci aiutano a chiarire le nostre. E di sicuro non ci abbandonano mai.
    L'unica cosa che posso assicurarti è che si tratta di una bella avventura.

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  3. Sulla bella avventura, non ho dubbi.
    Non vedo l'ora di entrare anche io nei meccanismi della filosofia.
    Come dice Marta, credo che l'importanza di uno scritto qualunque, filosofico e non, sia quella di portarci al di fuori dei nostri modi di pensare abituali, pur esprimendo concetti e situazioni comuni. Se entriamo poi nei saggi filosofici, la nostra mente abituata al comune riceve l'impulso più forte: mettere da parte le opinioni e, talvolta, le imposizioni di pensiero, di chi ci sta vicino, di un amico o di un "tutore", per scoprire il mondo attraverso i nostri occhi e la nostra mente. Ciò che un "amico letterario" può fare in più di un amico in carne ed ossa, e non fatto di parole scritte e sfogliate, è spronarci ad andare avanti con le nostre idee, con i nostri ideali. Con la nostra propria intelligenza, come vuole precisare Kant.Per quanto valga l'amore di un amico reale, non si porrà mai davanti, a mio parere, a quello che è il suo egoismo ed il suo tornaconto personale, anche se minimo o ben nascosto. Perciò, mi affido ai filosofi, così che sconvolgano la mia mente ed i miei pensieri, e mi spingano ad andare avanti per la strada meno battuta, quella sicuramente più personale. E più difficile.

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  4. eccomi prof! farò anche io un commentino introduttivo sull' inizio di questa nuova avventura!
    sono molto entusiasta di aver iniziato filosofia !altrettanto di avere una prof che apre un blog perchè non è molto frequente, quindi intanto grazie per questa possibilità.
    penso che sia molto importante trasmettere almeno un pò della nostra personalità ai professori , perchè gli insegnanti segnano la vita , soprattutto in una materia come filosofia.
    devo ammettere che la lezione sull'"essere gettato" mi ha riempito di gioia !
    sapere finalmente che non sono un caso patologico a pensare alcune cose, ma che molti anni fa sono venute in mente anche ad altri è molto rassicurante! da sempre purtroppo o per fortuna sono molto filosofa nell' animo e spesso non è un vantaggio ! come diceva lei " mi risparmierebbe molti mal di testa! Io penso automaticamente mille cose e mille domande in un solo secondo, e spesso mi accorgo di pensare come il leopardi o i filosofi , e mi dico ok adesso però hai esagerato un po’ negli anni, però ho imparato a ironizzare questo lato del mio carattere e a trarne i vantaggi .
    condivido a pieno il concetto del” se questo blog sarà una rovina non importa , l’ importante è averci provato” e mi piace nella vita legare tutto questo con la frase “ lo scopriremo solo vivendo” di una canzone di battisti , ogni volta mi fa venire i brividi ! credo che questo dovrebbe essere il motto della vita che racchiude in sé tutta l’ essenza del “ vivere la giornata “ e del l’ emozione che dà lo scoprire la vita vivendola.. a volte mi chiedo anche se tutto ciò non sia in contrasto con la filosofia: perché si dovrebbe vivere senza stare a pensare troppo ! e invece no, senza ragionare , senza riflettere non si riuscirebbe ad assaporare il “ carpe diem” quindi credo che ogni tanto ognuno di noi a diritto a prendersi una pausa per assaporare” il suo essere filosofo” ma poi tornare a mettere in pratica il frutto di ciò che ha eleborato nel suo riflettere per vivere un’ esistenza autentica.

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  5. ah mi ero dimenticata di dirle ..
    COMPLIMENTI PER IL LINGUAGGIO FEMMINISTA !!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. salve prof! questa è la prima volta che visito il suo blog ed ad essere sincera sono un pò intimidita perchè non so cosa scrivere e come scrivere.. contando che non sono un'ottima scrittrice!
    Comunque mi paice la sua idea..molto originale! Un modo per imparare a conoscerci.
    In quest'anno scolastico spero di imparare cose nuove ed aprire la mia mente, grazie a lei e ai "nostri amici" filosofi. Spero di integrare dei consigli che mi saranno utili nella vita di tutti i giorni.
    Sa prof, le confesso una cosa..A volte mi soffermo troppo sul pensare e alla fine non agisco mai..sono troppo riflessiva e allo stesso tempo razionale e penso spesso se è un bene o un male. Per questo mi piace la filosoia. Forse è presto per dirlo, ma credo che possiamo andare d'accordo. Quindi spero in generale di passare un anno interessante! via ora vado a continuare la lettura.. a presto prof.. anzi a domani! XD e buona fortuna per il blog!

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  8. Salve a tutti!Inizio facendo questo commento come esperimento perchè come voi non conosco la filosofia quindi potrei aver scritto cose che non la riguardano minimamente,però ci provo e spero che condividiate almeno in parte i miei pensieri.Io penso che al mondo d'oggi si tenda a confondere il termine ''amico'' con ''conoscente''.Per esempio consideriamo buona parte dei nostri compagni di classe ''amici'',solo perchè in classe ci divertiamo e siamo in sintonia.Ma in realtà quanti di loro sono presenti nella nostra vita?Pochi.Io penso all'amicizia come ad una forma di amore.Spesso quando sentismo la parola ''AMORE'' pensiamo subito ad una coppia,invece l'amore assume diverse sfumature.C'è l'amore per un figlio,l'amore per un fratello,l'amore per un amico.Con le persone con cui stiamo tutti i giorni io enso che si crei una sorta di monotonia e banalità.Quindi quando ho bisogno di sentimenti forti ripenso all'amico immaginario che accompagnava la mia infanzia.Ripenso a lettere scritte ad un semplice destinatario:un amico.Tutto questo solo per il bisogno che ogni umano ha ogni tanto di staccare,di allontanarsi dal mondo pur rimanendo con i piedi per terra.Chi lo sa se i miei amici immaginari sono solo frutto della mia fantasia oppure assumono i pensieri di qualche filosofo vissuto molti anni prima di me?!?Questo sarà raro da scoprire,però una cosa di cui sono certa è che mi sento attratta dalla filosofia.Forse perchè è una cosa nuova o forse no.Mi piace pensare la filosofia come un viaggio,un viaggio che voglio godermi al massimo.Penso inoltre che nella vita tutto serva,perfino uno scoglio in mezzo al mare,PERCHè tutto è utile,altrimenti non esisterebbe!Le prime persone che dicono che la filosofia,come altre cose,non serve a nulla,sono quelle più convinte della loro utilità.E prima o poi anche noi capiremo che in alcuni momenti ci sarà utile ''questo nuovo modo di pensare'' e in altri no.Chi vivrà vedrà.Quindi buttiamoci in questo viaggio!
    p.s. bella idea del blog!Penso che sia molto difficile insegnare a ragazzi della nostra età sopratutto una materia del genere,ma questo blog a me personalmente mi ha coinvolto di più e mi ha invogliato nello studio della filosofia!spero sia così anche per i miei compagni:)

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